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Drawing

Tutto è iniziato da giochi di parole, che disegnavo per scherzo con gli amici.
Poi la Testa femminile è diventato il nucleo da cui far partire tutto, un pretesto con cui l’identità cercava di emergere attraverso una forma che avesse dei limiti.

 

A volte sembrava che l’emotività messa alla prova, inascoltata, chiedesse di parlare, per sciogliere i nodi accumulati negli anni, o almeno per mostrarli.

 

Pian piano il tema è evoluto: i Capelli sono diventati lunghi fili, linee sinuose e malleabili come argilla, hanno iniziato ad avere vita propria, non sentendosi più obbligati a far parte di un corpo.

Quello che mi attrae può essere totalmente astratto o molto concreto. Può essere una passione, un’ossessione, un concetto affascinante oppure una sedia a dondolo, una tenda, una persona.

Mi piace trasfigurare le idee che ho in mente, mi accorgo che spesso si creano sintesi o metafore. A volte rifletto molto prima di un disegno, altre volte l’immagine arriva ancora prima di pensarla.

 

Oggi cerco di spostare i confini, togliendo barriere nei soggetti, sperimentando anche nuovi supporti.

Una parte delle opere continua ad essere esclusivamente basata su un progetto personale, ma ho iniziato anche varie collaborazioni e lavori su commissione.

Bio

Sono cresciuta sotto le Piccole Dolomiti e il loro profilo mi dà sempre sollievo quando torno a casa. Il legame con la natura non mi abbandona mai, penso che osservarla mi abbia dato lo stesso sguardo contemplativo anche su tutto il resto.

 

I sassi, i fiori, i fili d’erba mi sembrano tutti creature animate; come lo erano anche i fantocci e i soprammobili antropomorfi con cui giocavo da bambina.

 

Fino alle elementari mi piaceva disegnare, ma c’erano troppe altre attività…la danza, il violino, la ginnastica correttiva, i compiti…e me ne è forse mancato il tempo.

 

I primi anni lontano da casa ho vissuto a Venezia e poi Parigi. La prima era un sogno indescrivibile, la seconda era la realtà. Facevo un po’ di tutto: musica, teatro, cinema, lavoravo all’Opera, come babysitter, in tirocini improvvisati…

 

Poi ho iniziato a fare ricerche sul cinema d’animazione e qualcosa dentro di me ha cominciato a brulicare. Nel frattempo frequentavo anche le vecchie leve del graffitismo parigino e vederli scrivere in continuazione ha stuzzicato la mia creatività.

 

Quando sono fuggita a Roma ho cercato di riequilibrare il mio bisogno di stimoli e il mio bisogno di verde. Qui ho incontrato fumettisti, illustratori e ho iniziato gli studi in Arte Medievale, che mi intrigava ormai da diversi anni.

 

Così ho preso a vagare nelle regioni del Sud lasciandomi scuotere e cullare da visioni nuove. Forse il caldo e forse il bisogno di raccogliere i frammenti mi hanno finalmente rimesso in mano il foglio e la matita.